Aldridge, Ossessione Botticelli
5 May 2010
Debutto fiorentino per Miles Aldridge, fotografo londinese, tra più osannati dalla critica e dal pubblico, che oggi (ore 18) inaugura alla galleria Brancolini Grimaldi la sua prima personale italiana. Diciotto fotografie scelte tra la sua produzione più recente che mescola bellezze eteree con simboli del nostro tempo, con un costante interesse: il corpo umano, la fisicità. ‘Questo tipo di linguaggio visivo si è generato in me anche grazie alla conoscenza di artisti come Caravaggio, Michelangelo, Masaccio, Botticelli, Paolo Uccello e, in particolare, delle sculture di Donatello. Artisti che sono letteralmente ossessionati dalla figura umana e con i quali sento una particolare affinità’, spiega Aldridge, sottolineando di amare in particolare l’arte rinascimentale italiana tanto da volerla celebrare in mostra con l’opera Like a Painting #1, ‘direttamente ispirata all’opera di Pisanello’.
L’opera di Aldridge si avvale di molteplici spunti (‘qualsiasi cosa che trovo visivamente eccitante può influenzare il mio lavoro’), ma in particolare i suoi riferimenti sono cinematografici: Alfred Hitchcock, Federico Fellini, David Lynch. Ecco allora la foto scelta come immagine della mostra, Dinner Party #5, tre donne intorno ad una tavola imbandita, un delicato mescolarsi di corpi, cibo e fiori: l’immaginazione corre e va verso le scene de Il Casanova di Fellini o in Shower #5, al di là del facile rimando al mitico Psyco, si nota una citazione delle donne amate dal maestro del cinema, ‘belle, asciutte, avvenenti ma non aggressive’.
Un modello a cui Aldridge sembra rifarsi spesso fin dai suoi esordi: ‘Ho studiato pittura all’accademia prima di diventare fotografo. Le mie prime fotografie erano semplici, ragazze su un fondo bianco. Ma la sola bellezza è noiosa. Così ho iniziato a disegnare le mie fantasie fotografiche. Piani, idee e sogni delle opere che vorrei realizzare. Ora disegno sempre ciò che immagino prima di imbracciare la fotocamera’, racconta. Perché Aldridge è prima di tutto un artista, come dimostrano i suoi schizzi preparatori, anch’essi in mostra, e poi un fotografo di grido, che sa aggiungere un tocco patinato alle sue creazioni. Come scrive Lynch, ‘Miles vede una realtà con angoli duri, graficamente pura e coordinata nei colori’.