L’elogio Della Follia

By Sara Recordati

1 June 2006

‘Il clown che entra in casa di notte e ruba i giocattoli crea un clima di paranoia alla David Lynch’

 

– Miles Aldridge

 

La parola che gli si sente pronunciare più spesso quando descrive il suo lavoro è ‘surrealismo’. Infatti le fotografie di Miles Aldridge, londinese nato nel 1964, raccontano situazioni quasi da incubo. Il suo linguaggio è forte e diretto: per le riviste come Pop, The Face e V crea immagini dalla perfezione formale ma dai contenuti assai inquietanti.

 

‘La mia principale fonte di ispirazione è il cinema’, dice, ‘e in assoluto, la scena che meglio rap­presenta ciò a cui tendo idealmente è il famoso assassinio nella doccia in Psycho. In quel conte­sto Hitchcock crea un equilibrio perfetto tra orrore e bellezza: la donna viene trucidata, ma nello stesso tempo il regista riesce a farci venire voglia di continuare a guardare il suo splen­dido corpo’. E, proprio come al cinema, le scene di Aldridge sono attentamente costruite, in una complessa combinazione di trucco e ambientazioni teatrali. L’immagine viene poi ritoccata al computer e perfezionata, creando un mondo artificiale, emozionante e molto seduttivo. Realizzi servizi di moda per le riviste più trendy, ma praticamente i vestiti non si vedono più… ‘Gli stilisti oggi apprezzano molto il fatto che le loro creazioni vengano trattate con totale fantasia e libertà. lo non sono interessato alla fotografia classica di moda, voglio che le immagini evochino atmosfere ricercate e rivelino un gusto personale. Mi piace raccontare delle storie: amo i film di David Lynch perché riesce a costruire situazioni surreali a partire dalle scene di vita quotidiana dell’America contemporanea, ma apprezzo anche Fellini per la fantasia assolutamente roboante e per la capacità di osservazione del mondo femminile, che poi traduce in personaggi indimenticabili’.

 

Il punto di partenza di Aldridge è sempre il mondo reale, le cui vicende vengono poi amplificate in circostanze del tutto improbabili. ‘In un servizio per The Face dedicato al sesso, e alla sua capacità di invadere le nostre vite come un incendio attraverso Internet e la televisione, ho addirittura dato fuoco al set, riempiendo di una spettacolare drammaticità le mie immagini: come sul palcoscenico del melodramma’. È così che Aldridge, in tutte le sue produzioni, crea un universo a parte: ecco quindi la storia di una donna che a tutti i costi vuole morire e guida I’automobile con gli occhi bendati oppure tenta perfino di affogare nella vasca da bagno sotto il peso di una scultura di marmo,. Ma c’è anche un uomo vestito da clown che entra di notte nelle case altrui e ruba i giocattoli ai bambini; oppure un padre ossessivo che veste il figlio come lui e gli scatta ritratti in continuazione, anche mentre dorme.

 

Sono tutte storie di personaggi psicolo­gicamente disturbati? ‘Sono sempre sta­to affascinato dall’imprevedibilità della follia; anzi, a differenza di molti, in una donna la tro­vo perfino sexy. Nuovi progetti? ‘Sto lavo­rando a un libro intitolato Big Mouth and other Stories, che verrà pubblicato da Schir­mer/Mosel nei primi mesi dell’anno prossima Raccoglie tutto il lavoro che ho svolto per le riviste e anche i miei disegni con la matita e l’inchiostro, che costituiscono il punto di par­tenza dei servizi: la prima rapida annotazione delle mie idee’.

 

Miles Aldridge è rappresentato a Parigi dall’agenzia Blanpied Rubini. sito: www.blanpiedrubini.com

 

L’elogio Della Follia

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